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La visita pneumologica viene eseguita solamente in un ospedale o in uno studio privato da specializzati nel campo.
Chiaramente, la persona potrà sottoporsi a questo esame solo se consigliato e prescritto dal medico di base tramite una ricetta.
Questa consiste nel fare un’analisi valutativa per vedere se in circolo sono presenti malattie nell’apparato, appunto, respiratorio e per considerare quale migliore cura, nel caso fosse necessario, seguire.
Nel caso poi il centro non risulta del tutto ferrato sul problema emerso nel paziente, questo verrà indirizzato per andare in un’altra struttura più specializzata al caso stesso.
Il controllo ha inizio con l’anamnesi con lo scopo di venire a conoscenza di tutti i dati riguardanti il paziente (amnesia patologica prossima).
Poi, come secondo passo, il medico si sofferma sul suo stile di vita, se fumatore o no, se consuma alcool, cosa mangia, se assume farmaci, cosa mangia, molto importante perché potrebbe esistere un fattore ereditario, se qualcuno nella famiglia ha accusato problemi di questo genere.
A conoscenza di tutte queste nozioni, il dottore sarà in grado di rendersi conto se i problemi respiratori sono dovuti a qualcosa di più profondo o solamente da ansia e attacchi di panico (capaci di indurre problemi su questo campo).
Dopo aver fatto questa perizia continua con il controllo del torace tramite un stetofonendoscopio.
Attraverso di esso verranno ascoltati fenomeni acustici come murmure vescicolari e il respiro bronchiale.
Dopo di ciò, potrà essere prescritta una precisa cura da seguire. Ovviamente questa dovrà essere molto attenta e da non prendere sotto gamba, per non recare alcun danno al paziente.
In genere, per quanto riguarda i tempi di durata del controllo, si aggirano intorno ad una mezz’ora.
Quando fare la visita pneumologica
È utile fare una visita pneumologica quando nel paziente compare una notevole difficoltà nella respirazione, affaticamento, dolori al torace, tosse continua, apnea durante il sonno e affanno. Campanelli d’allarme potrebbero essere anche la bronchite, broncopolmonite, raffreddore continuo nel tempo, pertosse, tubercolosi, pleurite, laringite, faringite, pneumotorace, asma, sinusite, influenza, ostruzione nasale.
Questi sono tutti fattori che riconducono a problemi che agiscono sull’apparato respiratorio, quindi sui polmoni.
Molto importante da ricordare a tutti i pazienti, è di portare con sé i documenti e i risultati di eventuali esami fatti nell’ultimo periodo, in modo da aiutare il dottore a capire meglio qual’è il tipo di problema che lo disturba.
È bene, perciò, tenere d’occhio questi campanelli d’allarme e venire, il prima possibile, a capo del problema per risolverlo, così, nel migliore dei modi.