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Durante la visita al paziente viene chiesto di descrivere i sintomi per i quali è stata prenotata la visita allergologica. I sintomi possono essere respiratori (rinite, asma bronchiale), oculari, cutanei (orticaria, dermatite) o gastrointestinali. Le domande successive riguardano alcuni dettagli sui sintomi: quando sono iniziati, se sono sintomi saltuari o persistenti, se sono presenti solo in certi periodi dell’anno e se si manifestano in circostanze specifiche, come ad esempio in presenza di animali, con un determinato alimento o dopo aver assunto un farmaco.
Prick Test: come funziona, quando e come fare il test delle prove allergiche
Ecco ciò che devi sapere su questo esame semplice, rapido e sicuro.
Sono moltissimi i test alternativi proposti per la diagnosi delle allergie: fra i più utilizzati ci sono il test del capello, quello sulle cellule del sangue e quello della forza, che attraverso la rilevazione di alcune sostanze chimiche o di alterazioni cellulari o di parametri vitali hanno la presunzione di identificare allergie respiratorie o cutanee ad agenti per lo più alimentari, chimici e ambientali.
A questi si aggiungono altri come il VEGA Test che ricorre all’utilizzo di elettrodi, la Biorisonanza che si serve invece di un computer per analizzare le variazioni del campo magnetico, il Pulse test o del riflesso cardiaco auricolare: questi monitorano l’andamento o la suscettibilità delle allergie attraverso strumenti o funzioni ritenuti diagnostici.
Ma la verità è che si tratta di test non scientificamente validati. I mezzi per valutare in maniera “ufficiale” l’esistenza di un’allergia sono invece il Prick test e il dosaggio delle IgE, che vanno entrambi effettuati da specialisti in allergologia di comprovata esperienza o in centri specialistici come il Sabino.